Il 17 marzo 2020 la Città di Torino, su proposta dell’Assessore ai Diritti Marco Giusta, ha approvato una delibera in cui dichiarava il “patrimonio di conoscenze, azioni, buone pratiche antirazziste” come un bene comune e impegnava l’amministrazione a scrivere un Patto di collaborazione per la sua tutela.
Per la scrittura del Patto è stato pubblicato un avviso in cui enti, associazioni e gruppi informali che a vario titolo lavorano su questi temi, sono stati invitati a presentare delle proposte di azioni per la tutela del bene pubblico dell’antirazzismo. Alla chiamata hanno risposto 60 realtà tra cui Terra e Pace.
Una volta selezionate le proposte, siamo stati coinvolti all’amministrazione a prendere parte a un percorso (della durata di alcuni mesi) che porterà alla scrittura del Patto. In questo percorso, iniziato lo scorso settembre, si sono adottate delle metodologie di lavoro mutuate dall’educazione non formale. Il Patto vuole infatti definire degli obiettivi, delle priorità e delle azioni come impegni reciproci che le istituzioni e le associazioni prendono fra loro. Per far questo è necessario che siano adottati dei meccanismi di lavoro di tipo orizzontale, che garantiscano un ambiente di lavoro aperto e rispettoso delle idee di tutt*.
Sarà dunque una sfida e un’opportunità al tempo stesso, riuscire a creare uno spazio di incontro e di confronto capace di raccogliere la pluralità di proposte ed esperienze di realtà molto eterogenee e definire delle priorità. Nei due incontri che sono stati organizzati fino ad ora, abbiamo trovato questo lavoro molto stimolante, un’occasione sia per portare il nostro pezzetto di esperienza, ma anche e soprattutto un momento di educazione e di insegnamento molto preziosi. Intanto, a livello metodologico, educarci e allenarci costantemente al rispetto della parola dell’altro e al buon uso del tempo concesso per esprimere le proprie idee. Un altro aspetto riguarda l’educazione a cambiare prospettiva, a non focalizzarsi solo sulle priorità che ogni associazione o istituzione si è data, ma allenarci a vedere anche di uno stesso problema, un’altra soluzione.
Durante i mesi di lockdown, Terra e Pace è stata una delle 30 associazioni firmatarie della convenzione per l’implementazione del progetto “Torino Plurale” promosso dal Servizio Intercultura della Città di Torino. La convenzione ha avuto l’obiettivo di sostenere anche economicamente le associazione al fine di incrementare la distribuzione di aiuti alimentari e generi di prima necessità, nonché supportare azioni di mediazione sociale e di prossimità nei confronti della fascia di popolazione più fragile e marginale.
Con la fine della quarantena, le stesse associazioni firmatarie hanno incontrato l’amministrazione e l’Assessore Marco Giusta al fine di mantenere attiva la collaborazione. È stato creato un “tavolo” di lavoro che discuta le proposte circa le azioni che si potrebbero implementare e ragionare sulla natura stessa del tavolo che potrebbe trasformarsi in un rete formale o informale. Anche in questa occasione vediamo un’importante opportunità per Terra e Pace di condivisione con altre realtà che lavorano sul territorio e un’implementazione di attività sia in essere che nuove.